Un manuale del Ministero dell’Interno si sofferma sui dispositivi di protezione individuale nell’emergenza COVID-19. Focus sulla protezione del corpo, degli arti superiori, degli occhi e del viso e sull’esecuzione dei test per rilevare gli anticorpi.
È evidente che malgrado l’emergenza COVID-19 sia diventata meno pressante, almeno sul nostro territorio nazionale, rimane l’esigenza nelle attività lavorative di mantenere adeguate precauzioni e di utilizzare – si pensi ad esempio al personale sanitario o alle Forze dell’Ordine – idonei dispositivi di protezione individuale (DPI).
Ricordiamo che il D.Lgs. 81/2008 all’art.74 specifica che si intende per dispositivo di protezione individuale ‘qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo’. E se la scelta dei DPI deve essere effettuata “successivamente all’analisi delle attività da svolgere, dei rischi associati e del grado di protezione necessaria” – coniugando “il giusto livello di protezione con l’efficienza e l’operatività” – ogni lavoratore che utilizza i DPI “deve conoscere bene il loro impiego”.
A ricordarlo e a fornire utili informazioni su alcuni dispositivi e sul loro utilizzo è il documento “ COVID-19 - I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)” prodotto dalla Direzione Centrale di Sanità, Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Un manuale, ad uso delle attività istituzionali della Polizia di Stato, che ci permette oggi di parlare, dopo i molti articoli sui DPI per le vie respiratorie, anche della protezione del corpo, degli arti superiori, degli occhi e del viso.
COVID-19: i dispositivi per la protezione del corpo
Riguardo ai DPI per la protezione del corpo il documento, curato da Cristiano Belfiore, si sofferma in particolare sulla tuta in tyvek.
La tuta è “realizzata in fibre di polietilene ad alta densità (HDPE), un materiale sintetico, di tessuto non tessuto, difficile da strappare ma che può essere facilmente tagliato con le forbici o con un coltello”. Si segnala che queste tute sono efficaci “grazie alla loro barriera contro i particolati e al tasso di sfilacciamento molto basso”.
Si indica poi che la tuta in tyvek “è caratterizzata dai seguenti elementi:
- il cappuccio: per coprire completamente la testa;
- l’aletta integrata per il mento: per coprire completamente l’area del mento;
- le cuciture termosaldate: per evitare punti permeabili agli agenti chimici o biologici;
- i polsini elasticizzati: per proteggere l’area tra la mano e il braccio;
- la vita elasticizzata: per adattare meglio la forma della tuta al corpo che lo indossa;
- le caviglie elasticizzate: per proteggere l’area tra la gamba e il piede;
- un nastro adesivo termosaldato: per proteggere la zip dal collo al bacino;
- un’asola elasticizzata per il pollice: elemento fondamentale per mantenere la tuta aderente alle mani e al corpo durante le procedure operative. L’asola è essenziale durante le procedure di svestizione per rimuovere facilmente il guanto sottostante”.
Il documento si sofferma poi sugli indumenti di protezione (camici, tute e grembiuli monouso) in materiale di TNT di polipropilene PP (30 gr/mq), traspirante e resistente, non sterile.
Si indica che questa tipologia di indumenti “è caratterizzata da resistenza, idrorepellenza e buona morbidezza, che consentono di indossarli sopra l’uniforme o gli abiti civili” (come abbiamo già detto il manuale è ad uso delle attività istituzionali della Polizia di Stato).
COVID-19: la protezione degli arti superiori, degli occhi e del viso
Riportiamo qualche indicazione per la protezione degli arti superiori, con riferimento ai guanti monouso in nitrile non sterili.
Si indica che il nitrile, “comunemente usato nella produzione di guanti monouso, noto anche come NBR (Nitrile Butadiene Rubber) è un materiale di origine sintetica derivato dalla polimerizzazione del butadiene e dell’acrilonitrile. È stato definito ‘gomma sintetica’, per la sua capacità di emulare l’elasticità della gomma. L’utilizzo di tali guanti sfrutta le loro caratteristiche di resistenza chimica e meccanica, che li rendono adatti anche in condizioni in cui i guanti in lattice e i guanti in vinile non lo sono”.
Chiaramente i guanti “devono essere di taglia idonea ed aderire perfettamente alle mani senza impedire i movimenti delle dita. Vanno indossati sempre a mani pulite e sostituiti immediatamente se presentano perforazioni o lacerazioni”.
Si forniscono indicazioni anche sui dispositivi per la protezione degli occhi e del viso:
- occhiali protettivi: “hanno una montatura trasparente in PVC o policarbonato, lente in policarbonato anti-appannamento incolore, sistema di ventilazione indiretta, possibilità di sovrapposizione con occhiali correttivi, peso inferiore a 100 grammi. Possono essere sterilizzati in autoclave o con un prodotto su base alcolica, avendo cura di risciacquarli, dopo almeno un minuto, con acqua e sapone per evitare fenomeni di opacizzazione della lente”;
- visiere para schizzi: “devono essere utilizzate in tutte quelle attività in cui si potrebbe verificare la contaminazione ambientale con spruzzi o schizzi di liquidi biologici, in cui possono verificarsi l’esposizione della mucosa congiuntivale (occhi) o della cute del volto. Possono essere monouso o riutilizzabili previa sterilizzazione in autoclave o con prodotti a base alcolica, con le stesse accortezze” da usare per gli occhiali protettivi.
I DPI per l’esecuzione del test per il rilevamento degli anticorpi
Il documento prodotto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno riporta poi indicazioni per l’uso dei DPI in relazione ad alcune specifiche attività.
Dopo aver accennato, in un precedente articolo, ai dispostivi di protezione nella bonifica e gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo, riprendiamo ora le indicazioni per l’uso dei DPI per l’esecuzione del test per il rilevamento qualitativo di anticorpi anti-SARS-COV-2.
Il documento indica che l’ operatore sanitario eseguirà il test per il rilevamento qualitativo degli anticorpi relativi al virus SARS-COV-2 dovrà indossare i seguenti dispositivi di protezione, quale dotazione minima di base:
- Guanti in nitrile
- Camice monouso non sterile
- Facciale filtrante (almeno FFP2)
Questa è la sequenza per indossare i DPI:
- Rimuovere anelli, bracciali, orologio, orecchini etc.
- Eseguire l’igiene delle mani con il gel alcolico.
- Indossare un paio di guanti in nitrile non sterile monouso.
- Indossare il camice monouso non sterile.
- Indossare il facciale filtrante (almeno FFP2).
Riprendiamo, infine, la sequenza per rimuovere i DPI:
- Eseguire l’igiene delle mani con il gel alcolico, con ancora i guanti indossati.
- Rimuovere il camice monouso, rovesciando l’indumento avendo cura di arrotolarlo dall’interno all’esterno.
- Eseguire l’igiene delle mani con il gel alcolico.
- Rimuovere il facciale filtrante
- Rimuovere i guanti.
- Eseguire l’ igiene delle mani con il gel alcolico.
Segnaliamo, in conclusione, che il documento riporta ulteriori indicazioni, durante l’emergenza COVID-19, sui DPI utilizzabili per le vie respiratorie, sulla sterilizzazione dei dispositivi e sulle procedure dettagliate per la vestizione e svestizione.
Riferimento:
Direzione Centrale di Sanità, Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, “ COVID-19 - I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)”, a cura di Cristiano Belfiore, manuale ad uso delle attività istituzionali della Polizia di Stato.
Fonte: Puntosicuro