- almeno una sostanza che pone rischi per la salute umana o per l’ambiente in concentrazione individuale ≥1% in peso per i preparati non gassosi e ≥ 0,2% in volume per i preparati gassosi;
- o almeno una sostanza persistente, bioaccumulabile e tossica (PBT) o molto persistente e molto bioaccumulabile (vPvB) in concentrazione individuale ≥ 0,1% in peso per le miscele non gassose;
- o una sostanza presente nell’elenco delle sostanze candidate per l’inclusione nell’allegato XIV (sostanze soggette ad autorizzazione) in una concentrazione individuale ≥ 0,1% in peso per i preparati non gassosi;
- o una sostanza in riferimento alla quale esistono limiti di esposizione sul luogo di lavoro comunitari”.
Scenari di esposizione, formato e contenutiAlle schede dati di sicurezza sono allegati, come ricordato in diversi articoli del nostro giornale, “gli scenari di esposizione, se occorre predisporre una relazione sulla sicurezza chimica”.Inoltre la SDS “può essere fornita in formato cartaceo o elettronico e deve essere disponibile nella lingua del Paese destinatario. Le informazioni devono essere riportate in forma chiara e sintetica e devono tener conto delle specifiche esigenze degli utilizzatori”.Si sottolinea poi che “non sono previste schede di sicurezza per le sostanze e le miscele offerte o vendute al pubblico, se queste sono corredate da informazioni sufficienti a consentire agli utilizzatori di adottare le misure necessarie ai fini della protezione della salute umana, della sicurezza e dell’ambiente. Un utilizzatore o un distributore a valle può comunque richiederla”. La SDS è obbligatoriamente costituita da 16 punti/sezioni, che “devono essere rispettati, a meno che non sia giustificata l’assenza di informazioni relative a uno di essi”.Questi sono i punti costituenti una SDS:- identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa;
- identificazione dei pericoli;
- composizione/informazioni sugli ingredienti;
- misure di primo soccorso;
- misure di lotta antincendio;
- misure in caso di rilascio accidentale;
- manipolazione e immagazzinamento;
- controlli dell’esposizione/protezione individuale;
- proprietà fisiche e chimiche;
- stabilità e reattività;
- informazioni tossicologiche;
- informazioni ecologiche;
- considerazioni sullo smaltimento;
- informazioni sul trasporto;
- informazioni sulla regolamentazione;
- altre informazioni
Riferimento:
Inail, Consulenza Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione, “ Agenti chimici pericolosi: istruzioni ad uso dei lavoratori”, a cura di Elisabetta Barbassa, Maria Rosaria Fizzano e Alessandra Menicocci (Contarp), Collana Salute e Sicurezza, edizione 2018 (formato PDF, 5.93 MB)
“ Sostanze pericolose: istruzioni per l’uso”, schede informative (formato PDF, 1.92 MB)
Fonte: Puntosicuro