Una linea guida fornisce informazioni su come favorire un’idonea evacuazione delle persone diversamente abili in caso di incendio. Le difficoltà, gli ostacoli, gli allarmi, le strategie, le porte e gli ascensori.
Le linee guida sull’evacuazione in presenza di disabilità
La linea guida “Evacuazione delle persone diversamente abili” - il titolo originale è “Evacuation of people with disabilities” – si basa su una pubblicazione svedese e contiene le proposte sviluppate da Lars Brodin della Swedish Fire Protection Association (Brandskyddsföreningen Sverige).
Il documento, tradotto in italiano da Guido Zaccarelli (Presidente Vicario APC Prevenzione incendi di AIAS) è adottato, come best practice, da tutte le associazioni di prevenzione incendi del CFPA Europa. Tuttavia laddove la Linea Guida e le normative nazionali “eventualmente siano in conflitto, occorre applicare le normative nazionali
La linea guida è dunque rivolta “agli organi di controllo, ai consulenti che si occupano di accessibilità, agli sviluppatori, agli architetti, ai project managers, ai professionisti antincendio ed alle altre figure che si occupano della progettazione degli edifici”. E le raccomandazioni “si applicano principalmente ai luoghi pubblici ed ai luoghi di lavoro”.
Difficoltà e ostacoli per le persone diversamente abili
La linea guida ricorda innanzitutto i diversi tipi di disabilità ricordando che “nella nostra società le persone sono diverse per molti aspetti”: “le nostre abilità di acquisire informazioni e la nostra mobilità sono diverse in funzione dell’età e delle disabilità”.
Ad esempio le persone anziane “sono in generale più lente delle persone giovani” e le persone con udito limitato “dipendono dalle informazioni visive, per esempio da segnali luminosi”.
Se una maggiore consapevolezza delle differenze fra le persone “ha portato negli anni recenti ad un aumento della domanda di accessibilità per le persone con disabilità”, gli edifici che sono accessibili devono anche essere sicuri in caso di incendio o di altre calamità.
Per aumentare la consapevolezza di come le persone con differenti disabilità incontrino difficoltà ed ostacoli in una evacuazione, in Svezia è stato condotto un sondaggio che riguardo a difficoltà e ostacoli ha dato i seguenti risultati:
- Ridotta mobilità: la principale difficoltà è “essere in grado di muoversi nell’ambiente e di uscire”. Questi gli ostacoli:
- Differenze di quota, specialmente lungo le vie di esodo.
- Alte soglie, ostacoli lungo la via di esodo.
- Scale a chiocciola, assenza di corrimano.
- Porte pesanti.
- Necessità di afferrare qualcosa con entrambe le mani.
- Vista ridotta: la principale difficoltà è “orientarsi, trovare la strada per uscire”. Questi gli ostacoli:
- Segnali piccoli e posizionati in alto.
- Assenza di contrasto, difficoltà di percezione.
- Scale a chiocciola.
- Difficoltà ad aprire le maniglie quando sono multiple. Difficoltà a capire come usarle.
- Udito ridotto: la principale difficoltà è “percepire l’allarme”. E il principale ostacolo è rappresentato da un “segnale di evacuazione che non dispone di suoni a bassa frequenza e di segnali visivi”.
Indicazioni per una idonea evacuazione
Rimandando alla lettura integrale delle linee guida, che si soffermano su molti altri aspetti rilevanti per la sicurezza nell’evacuazione, ci soffermiamo brevemente su alcuni dei tanti suggerimenti forniti.
Partiamo dall’allarme di evacuazione.
Si indica che “nei luoghi pubblici, gli spazi dove le persone con problemi di udito possono stare senza contatto diretto con altre persone devono essere dotati di dispositivi ottici aggiuntivi, in modo tale che le persone con udito limitato o sorde siano raggiunte da segnali di allarme in caso di incendio o di altra emergenza. Per esempio luci lampeggianti sono raccomandate nelle attività sanitarie. Si fa notare che ciò si applica non soltanto ai bagni che sono accessibili ed utilizzabili alle persone con ridotta mobilità. Si raccomanda che tutti i bagni dove c’è un allarme di evacuazione siano dotati di lampeggianti, e non soltanto i bagni nei luoghi pubblici. Quando si usa un allarme con messaggio vocale, deve essere prodotta una informazione addizionale circa le vie di esodo e gli spazi calmi per le persone con disabilità presenti nell’edificio. Per far percepire l’allarme alle persone con problemi di udito, esso deve essere integrato da dispositivi ottici (luci lampeggianti) e talvolta con suoni a bassa frequenza e informazioni scritte. Una sicurezza aggiuntiva per le persone che sono sorde o hanno problemi di udito è di dotarle di apparecchio vibrante che reagisce ad un allarme incendio. Questi dispositivi possono essere presi in prestito in alcuni hotel. I pulsanti manuali di allarme incendio devono essere posizionati a 0.5 – 1 m dal pavimento in modo da essere accessibili alle persone in sedia a rotelle”.
Riguardo poi alla strategia di evacuazione si segnala che l’evacuazione per le persone che non possono usare le scale “può essere effettuata in 4 modi differenti:
- Accesso diretto ad un luogo sicuro al piano terra.
- Accesso ad uno spazio calmo dove si può attendere l’aiuto per l’evacuazione.
- Accesso ad un ascensore di soccorso.
- Suddivisione dello spazio in diversi compartimenti antincendio adiacenti” (il traduttore ricorda che in Italia spesso questa configurazione viene denominata “esodo orizzontale progressivo”) che “possono essere utilizzati ed equipaggiati come spazi calmi”.
Riportiamo altre brevi indicazioni su vari aspetti:
- Luce di sicurezza: “Negli spazi calmi deve essere installata la luce di sicurezza”.
- Pulsanti manuali di allarme: “È importante che i pulsanti usati per segnalare la presenza e la necessità di aiuto, così come altri dispositivi che possono essere usati dalle persone in sedia a rotelle, siano posizionati ad un’altezza fra 0.8 e 1 m dal pavimento. Ciò vale anche per gli attuatori dell’apertura delle porte automatiche, per i pulsanti per la comunicazione a voce e per i normali pulsanti manuali di allarme”.
- Caratteristiche delle porte: “Le porte da usare per l’evacuazione devono essere facili da aprire e da attraversare. Per le maniglie, la forza verticale non deve essere più di 70 N. Ciò si applica alle maniglie progettate secondo la EN 179. La forza per spingere la porta deve essere inferiore a 150 N. Le porte con sistema automatico di chiusura possono creare grandi difficoltà alle persone con mobilità ridotta. I dispositivi di chiusura si possono anche trovare in altre posizioni, come le porte di ingresso. La forza per spingere facilmente la porta da usare in caso di evacuazione non deve superare i 150 N”.
- Sedie di evacuazione: “Le sedie di evacuazione sono usate per aiutare le persone con mobilità ridotta a scendere le scale. Si raccomanda che le sedie di evacuazione sia posizionate in vicinanza agli spazi calmi. Le sedie di evacuazione possono normalmente essere posizionate dentro i vani scala. Le sedie di evacuazione chiuse non devono ridurre lo spazio libero necessario”.
- Ascensori di soccorso: “Gli ascensori normali tipicamente non sono costruiti in maniera tale da poter essere usati in caso di incendio. Un ascensore di soccorso è progettato in modo tale da poter essere usato in sicurezza in caso di incendio. Di fronte ad un ascensore di soccorso deve essere posizionato uno spazio calmo. Lo spazio calmo deve essere compartimentato rispetto all’ascensore ed ai locali adiacenti. Le persone con mobilità ridotta possono usare l’ascensore per esodare, se necessario con l’aiuto del personale o dagli addetti antincendio, fino in luogo sicuro. Dato che l’uso di un ascensore di soccorso non è un comportamento comune, deve essere posizionata sulla porta dell’ascensore una segnaletica adeguata e sul piano di emergenza deve essere fornita apposita informazione. Se c’è un allarme incendio con messaggio vocale, il messaggio deve contenere informazioni circa l’ascensore di soccorso. Un aspetto importante per la progettazione dell’ascensore di soccorso è se essi debbano o meno essere dotati di alimentazione elettrica di emergenza, perché nel caso sono necessari costi elevati. Se si può dimostrare che l’alimentazione elettrica è garantita da altri mezzi, non è richiesta una alimentazione di emergenza. È anche importante che sia disponibile una via di esodo che dallo sbarco dell’ascensore conduca all’esterno” (il traduttore ricorda che per la definizione e le caratteristiche che in Italia devono avere gli ascensori di soccorso si può fare riferimento al D.M. 15.9.2005)”.
Riferimento
CFPA-Europe, “ Evacuation of people with disabilities”, a cura di Lars Brodin della Swedish Fire Protection Association (Brandskyddsföreningen Sverige), CFPA-E Guideline No 33: 2015 F (formato PDF, 2.18 MB).
Fonte: Puntosicuro